Nel cuore della scozia, la storia di un whisky unico: il Lagavulin.
Tra le più antiche distillerie scozzesi, quella del Lagavulin venne fondata ufficialmente a Port Ellen nel 1816, ma la produzione clandestina nella zona era già attiva dal 1742. Inizialmente sulle isole erano presenti una decina di distillerie illegali ma già nel 1830 ne erano rimaste solamente due dalla cui fusione nacque quella del Lagavulin, che significa “il mulino della piccola valle”. Situata vicino al castello di Dunyveg, sede del signore delle isole, la distilleria era posseduta dai fratelli Graham e James Logan Mackie, zio di quel Mackie che diventerà in futuro noto come uno dei “grandi cinque” dell’industria del whisky.
Il Lagavulin rispecchia la cultura e le tradizioni dell’isola, essendo prodotto con estrema calma sfruttando periodi di distillazione, fermentazione e stagionatura molto lunghi. Ed è proprio dal tempo e dalla cura impiegati che si devono la rotondità, la morbidezza e la maturità di questo whisky. Nella distilleria vengono utilizzati quattro alambicchi, due dei quali hanno ancora la caratteristica forma “a pera” delle antiche distillerie scozzesi.
Altri elementi fondamentali che contribuiscono all’unicità del Lagavulin sono l’acqua locale e la torba. La torbiera nella zona occidentale dell’isola di Islay è la responsabile per il gusto fumoso di questo ma anche di tutti i whisky dell’isola.
Lagavulin e Laphroaig, due whisky fratelli eppure diversissimi.
Una curiosità a proposito del Lagavulin è che la distilleria di un suo rivale, il Laphroaig è situata a meno di un miglio di distanza ed utilizza la stessa acqua, la stessa torbiera e gli stessi componenti, ed addirittura le tecniche di lavorazione sono molto simili eppure i due whisky non verranno mai confusi l’uno per l’altro avendo sapori ed aromi decisamente differenti.
Il Lagavulin si presenta in tre versioni: la “16 Years Old”, la “Distillers Edition” e la “1990 Limited Edition” invecchiata 12 anni e prodotta in serie limitata. Al gusto questo whisky è complesso: asciutto e torbato e molto corposo; vagamente dolce all’inizio e con aromi di carbone nel finale.